Di torte di compleanno ne avrò fatte una marea…strutturate, complicate, semplici…sono passata per tutte le fasi di crescita di una passione, o per meglio dire della mia crescita e del mio prospettarmi verso quelli che sarebbero stati i miei gusti…anche se, analizzando attentamente, le varie tappe che si attraversano durante un percorso di crescita, consapevolezza e sviluppo delle proprie passioni, vanno di pari passo con l’avvicendarsi degli eventi e delle mode; sono passata dall’eccessività degli anni ottanta in cui tutto era sovrastrutturato ed esagerato ( vi ricordate le spalline e i capelli cotonati?? ), ed in cui le mie torte erano tutte ricoperte di pasta di mandorla ( non ce l’ho mai fatta ad usare la pasta di zucchero! ) colorata, con personaggi ed ore ed ore di incessante lavoro per realizzarle, per poi passare a quelle ricoperte di glassa, scintillanti e perfette nella loro finta semplicità, degli anni novanta, perfettamente in sintonia con la cura maniacale del corpo e dell’esteriorità, dell’avere più che dell’essere…tecnica perfezionata in tutti gli anni a seguire, fino a diventare da qualche anno, torte semplici, genuine e trasparenti… Si! Torte in cui gli elementi usati si vedono tutti, perfette nella loro imperfezione, senza ritocchi, “nude” per l’appunto; non vi sembra che tutto questo rispecchi perfettamente i tempi che viviamo? Ci è così venuta a noia questa finta perfezione, questa esteriorità impeccabile che mal cela un ripieno a volte inconsistente e di cattivo sapore…ditemi la verità, quante ne conoscete di persone così? Tanto perfette fuori quanto poco “gustose” dentro? Io posso farvi un elenco da lista elettorale…questa è appunto una di quelle torte che nascono dall’esigenza di unire la bellezza ed il gusto alla semplicità di esecuzione e ai tempi risicati di una donna/madredifamiglia/moglie/lavoratrice/foodbloggercompulsiva e iperattiva cronica; dunque eccovi la torta che vi farà fare un figurone per il sapore sublime dato dall’accoppiata vincente zuppa inglese/cioccolato fondente/pralinato alla mandorla e la parte estetica, che, anche se non vi farà sudare delle ore per realizzarla, ha un bell’impatto visivo…ultimo non per ultimo non contiene uova, né la torta né la crema, adatta agli intolleranti…allora? andiamo? Via che si impasta!
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